Perché è fondamentale far seguire i corsi di apprendistato?
Il datore di lavoro che attiva un contratto di apprendistato è tenuto a soddisfare alcuni obblighi, in cambio dei considerevoli vantaggi legati a questo strumento. L’apprendista deve infatti essere pagato, tutelato e non discriminato, come in qualsiasi rapporto di lavoro subordinato. Tuttavia, nel caso di un apprendistato a questi obblighi se ne aggiunge un altro, ossia quello di formazione. L’imprenditore deve infatti garantire che l’apprendista venga formato in modo completo ed efficace, imparando tutto ciò che può servirgli per lavorare. Quali sono dunque le conseguenze per il datore di lavoro se esso non viene rispettato? Cosa succede se l’apprendista non segue i corsi di apprendistato? Quali sono le pene e le sanzioni applicate? Quando viene considerato non soddisfatto l’obbligo formativo?
Cos’è l’obbligo di formazione e come funziona?
Iniziamo facendo un po’ di chiarezza su cosa sia esattamente l’obbligo di formazione e su come funziona.
Come abbiamo detto, la legge italiana impone che l’apprendista venga formato, acquisendo una serie di competenze necessarie. Queste competenze sono divise in due gruppi: hard skills e soft skills. Le prime sono conoscenze tecniche e specialistiche su come svolgere un lavoro, mentre le seconde sono conoscenze generali e applicabili in più ambiti. Per fare un esempio, la conoscenza di come usare uno strumento specifico di un mestiere appartiene al primo gruppo, mentre quella di come usare un computer al secondo.
Fare questa distinzione è importante, perché è in base ad essa che si divide anche la formazione obbligatoria apprendistato. Da un lato abbiamo infatti la formazione tecnico-professionale, organizzata dall’impresa in base alle indicazioni dei CCNL, e dall’altro la formazione di base e trasversale, fornita da enti esterni e regolata dalle Regioni. Entrambe sono richieste ed ugualmente importanti, ma funzionano in modo diverso. La formazione tecnico-professionale si concentra infatti sulle competenze specifiche necessarie per fare un lavoro, e si svolge “on the job”, lavorando. In termini pratici, si tratta di 80-320 ore di formazione, fornita da un tutor aziendale seguendo il programma stabilito nel piano formativo. La formazione trasversale apprendisti tratta invece di competenze più ampiamente applicabili, ed è fornita tramite corsi per apprendisti obbligatori. La durata di questi corsi dipende dal titolo di studio del partecipante, e può essere di 40, 80 o 120 ore.
In che situazione l’obbligo di formazione viene considerato come non rispettato, e quali sono le conseguenze per l’impresa organizzatrice?
Affinché l’obbligo sia considerato soddisfatto, gli apprendisti devono ricevere tutte le ore di formazione apprendistato obbligatoria stabilite. L’impresa deve inoltre essere in grado di provare che la formazione sia effettivamente avvenuta, fornendo la documentazione necessaria. Infine, è anche necessario che le competenze apprese coincidano con il programma stabilito dal piano formativo e le regole imposte dalle Regioni.
Nel caso una di queste tre indicazioni non sia rispettata, allora l’obbligo di formazione viene violato, e il datore di lavoro sanzionato. Bisogna però notare una cosa molto importante: in certe situazioni l’inadempimento può essere recuperabile. Ciò accade esclusivamente se segnalato nel primo o secondo dei tre anni di apprendistato, e solo se l’apprendista ha già ricevuto almeno il 40 o 60% delle ore di formazione programmate. Se questi requisiti sono soddisfatti allora l’ispettorato del lavoro può imporre un limite di tempo per recuperare le ore mancanti. Qualora questa disposizione venga rispettata, allora l’apprendistato può precedere regolarmente. In caso contrario, non solo l’obbligo di formazione per apprendistato professionalizzante è considerato violato, con le stesse conseguenze che tra poco discuteremo, ma l’impresa ospitante riceve anche una sanzione aggiuntiva. Vediamo quindi di esaminare quali siano queste sanzioni, e quali altre conseguenze si applicano al datore di lavoro inadempiente.
Le sanzioni
Come abbiamo detto, un’impresa che non fornisce i corsi per apprendisti richiesti viene innanzitutto sanzionata. Più nello specifico, l’azienda viene colpita da una sanzione amministrativa il cui valore va da un minimo di 100 ad un massimo di 600 euro. Questo valore può però aumentare, andando da un minimo di 300 ad un massimo di 1500 in caso di recidività. Inoltre, come menzionato precedentemente, violare una disposizione dell’ispettorato del lavoro aggiunge a questa cifra una seconda, e più considerevole, sanzione. Il valore di questa varia infatti tra i 500 e i 2500 euro, portando quindi ad un tetto massimo di 4000 euro nel caso peggiore.
Detto questo, le sanzioni sono, per molti versi, la parte più piccola e meno importante delle conseguenze economiche e legali per chi viola l’obbligo formativo.
L’annullamento del contratto
Alle sanzioni si aggiunge infatti l’annullamento del contratto di apprendistato. Ciò potrebbe sembrare poco importante, ma in realtà comporta degli effetti che non dovrebbero essere ignorati. innanzitutto, più che di “annullamento” sarebbe meglio parlare di “trasformazione” del contratto. Questo diventa infatti un regolare contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con due conseguenze principali. La prima è l’obbligo di assunzione dell’apprendista. Come si può ben immaginare, assumere un dipendente la cui formazione è insufficiente o anche del tutto assente non è particolarmente utile. La seconda conseguenza è invece assai più costosa da un punto di vista economico. L’assunzione con contratto di apprendistato comporta infatti la possibilità di accedere ad alcune agevolazioni. Più nello specifico, parliamo di agevolazioni sui contributi. L’annullamento del contratto comporta quindi non solo la perdita dell’accesso a queste agevolazioni, ma anche l’obbligo di ripagare la differenza tra la cifra effettivamente versata e il valore normale dei contributi.
Come ridurre il rischio di inadempienza
Come abbiamo visto, violare l’obbligo di formazione è piuttosto svantaggioso per un’impresa, senza contare il fatto che è piuttosto controproducente: uno dei principali motivi per cui assumere con contratto di apprendistato è proprio quello di formare un nuovo lavoratore secondo i propri bisogni. Assicurarsi di fornire e documentare la formazione per apprendisti è quindi estremamente importante. La formazione tecnico-professionale è piuttosto facile da organizzare e gestire, oltre ad essere di gran lunga di maggior interesse per l’impresa ospitante. Per quanto riguarda i corsi di formazione apprendistato, al contrario, è necessario affidarsi ad enti esterni. Esistono infatti enti specializzati che forniscono servizi mirati a rendere l’obbligo di formazione molto più semplice da soddisfare per le imprese.
Tra questi, Clombiz a Milano merita una menzione particolare. Questo ente si occupa infatti di assistere le imprese in vari modi. Ad esempio, Clombiz si occupa di organizzare corsi apprendistato online, facilmente accessibili e di alta qualità. In aggiunta a ciò può anche facilitare l’accesso ad una serie di finanziamenti per i corsi di formazione obbligatori, e anche accompagnare gli imprenditori nella stesura del contratto di apprendistato. Fare ricorso a Clombiz è quindi un ottimo modo per semplificare le cose.