Gli obblighi e requisiti del contratto stage: età massima, indennità e formazione
Nell’attivare un tirocinio, uno degli elementi fondamentali è la scrittura di un contratto stage: età massima, stipendio dovuto al partecipante, obblighi, requisiti e quant’altro sono tutti stabiliti da questo documento… o almeno, così si potrebbe pensare. Le cose, infatti, non stanno proprio così: il tirocinio non può essere assimilato ad un rapporto di lavoro subordinato e, di conseguenza, non prevede la stipula di un contratto.
In questo articolo andremo dunque a fare chiarezza sull’argomento, esaminando il funzionamento dello stage e le sue caratteristiche. Inoltre, ci occuperemo anche di discutere gli obblighi dell’azienda ospitante, e i requisiti da rispettare nella selezione del tirocinante. Infine, concluderemo il tutto con una breve analisi di come funzioni il processo di attivazione di un tirocinio. Idealmente, ciò ci permetterà di fornire un’immagine più completa e precisa del funzionamento di questo strumento molto importante, ma spesso poco compreso.
Partiamo dal principio: il contratto di stage
Dire che il tirocinio sia “poco compreso” non è errore: prendiamo, per fare un esempio particolarmente calzante, il contratto da stage. Spesso si utilizza questa definizione per indicare i documenti che regolano l’esperienza di tirocinio. Tuttavia, come abbiamo accennato nell’introduzione, questo contratto non esiste.
Questo è infatti il punto da cui dobbiamo partire e su cui è necessario fare chiarezza: il tirocinio non prevede alcun contratto. O meglio, per essere più precisi, lo stage non è considerato un rapporto di lavoro subordinato, e non richiede quindi un contratto. Ovviamente, questo fatto ha importanti conseguenze sul funzionamento del tirocinio. In particolare, in quanto stage e assunzione sono due cose separate, le regole dell’uno non si applicano all’altro, e viceversa. Per fare un esempio pratico, allo stagista non spettano ferie e malattia retribuiti, né i contributi previdenziali. Al tempo stesso egli non ha però neanche gli stessi doveri di un dipendete. In particolare, uno stagista può liberamente interrompere il tirocinio, in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo, senza alcun preavviso.
Che cos’è un tirocinio esattamente?
Abbiamo quindi stabilito che lo stage o tirocinio, i due termini sono sostanzialmente intercambiabili, non è un rapporto di lavoro dipendente.
Fatta questa premessa emerge però spontanea una domanda: cosa sono stage e tirocini allora? In termini pratici, si tratta di una tipologia di percorso formativo mirato a favorire l’inserimento dei tirocinanti nel mondo del lavoro. In sostanza, il tirocinio è un periodo di formazione in ambito lavorativo, in cui lo stagista ha l’occasione di sperimentare e imparare. Ovviamente, ciò ha degli effetti positivi anche per l’azienda ospitante: la possibilità di formare un potenziale nuovo dipendente in primis, ma anche quella di testarne le capacità e competenze prima di decidere se proseguire con l’assunzione, il tutto ad un costo assai ridotto.
Il tirocinio può inoltre assumere due forme differenti: curriculare ed extracurriculare. Lo stage curriculare fa parte di un percorso scolastico, e ha principalmente lo scopo di fornire esperienza pratica. Il tirocinio extracurriculare, al contrario, tende prevalentemente ad essere una modalità di inserimento lavorativo, e viene organizzato dalle aziende stesse. Come si può immaginare, il secondo è di gran lunga più interessante per le imprese, ed è quindi su di esso che ci concentreremo.
Quali sono gli obblighi che l’azienda ospitante deve rispettare?
Abbiamo già chiarito come i tirocini siano un tipo di percorso formativo anziché un rapporto di lavoro subordinato. Ne segue quindi che essi seguano anche un insieme separato di regolamentazioni, che andremo qui ad esaminare.
Detto questo, è opportuno notare che, in realtà, gli obblighi che l’azienda ospitante deve rispettare sono in realtà assai pochi.
- Definire e seguire un progetto formativo. Questo documento definisce obiettivi dello stage, incarichi del tirocinante, orari di lavoro e retribuzione. L’azienda è tenuta a garantire che le attività svolte dallo stagista e le competenze acquisite corrispondano a quelle stabilite dal progetto formativo;
- Fornire un tutor aziendale. Il partecipante ad un tirocinio professionale deve infatti essere affiancato da un tutor nominato dall’impresa. Quest’ultimo, che deve essere un dipendente dotato di alcuni anni di esperienza nel ruolo ricoperto dal tirocinante, ha il compito di assistere, formare e valutare lo stagista;
- Garantire un’indennità di partecipazione. Il principale obbligo dell’azienda nei confronti del tirocinante è quello di fornire un’indennità di partecipazione. Bisogna infatti chiarire una cosa: il tirocinio è retribuito. La retribuzione non assume però la forma di uno stipendio, in quanto non si tratta, per l’appunto, di un rapporto di lavoro subordinato. In termini pratici, il valore di questa indennità di partecipazione tende ad aggirarsi tra i 300 e gli 800 euro al mese. Attenzione però: questa regola si applica solo al tirocinio extracurriculare. Quello curriculare è invece uno stage non retribuito;
- Assicurare il tirocinante. All’impresa è anche richiesto di assicurare i tirocinanti per la responsabilità civile e, qualora necessario, per i rischi di infortunio sul lavoro. Detto ciò, tipicamente ad occuparsi di questo passaggio è l’ente promotore, e non l’azienda ospitante;
- Rispettare le normative. Infine, e come ci si può aspettare, l’impresa deve anche garantire il rispetto delle varie normative applicabili, come quelle sulla sicurezza.
Quali requisiti devono soddisfare impresa e stagista per attivare un tirocinio?
Similmente a quanto accade per gli obblighi, anche i requisiti per tirocinio tendono ad essere abbastanza semplici e limitati. Più precisamente:
- Qualsiasi impresa può attivare un tirocinio formativo, indipendentemente dal settore in cui opera o dalle sue dimensioni. L’unico vero requisito è che deve essere presente un ente promotore: un’azienda non può infatti far partire uno stage da sola;
- L’unica altra limitazione per l’impresa riguarda il numero di tirocinanti. Questo è infatti limitato in base al numero di dipendenti presenti in azienda: se essi sono 5 o meno, è possibile avere un solo stagista. Se il numero è compreso tra i 6 e i 19, sono due. Infine, se i dipendenti sono più di 20, è possibile avere un numero di tirocinanti pari al 10% dell’organico;
- Per quanto riguarda invece l’età dello stagista, questa impone soltanto un limite minimo. L’unico requisito è infatti che il tirocinante abbia almeno 18 anni, senza un tetto massimo;
- Per concludere, il principale requisito che deve essere rispettato nella selezione di un tirocinante è molto semplice. È infatti sufficiente che quest’ultimo non abbia mai lavorato per o fatto uno stage extracurriculare presso l’azienda ospitante.
In sostanza, si può quindi dire che i requisiti per stage siano praticamente inesistenti. Sia nella selezione dello stagista che nel processo di attivazione del tirocinio ci sono infatti pochissime limitazioni, nessuna delle quali pone un vero problema. Detto questo, se hai qualche dubbio o desideri approfondire l’argomento, ti consigliamo di premere il link qui sopra per leggere un articolo più dettagliato.
Come si fa ad attivare uno stage?
Concludiamo infine con una breve analisi del processo di attivazione del tirocinio. Questo richiede che venga completata una serie di passaggi:
- Innanzitutto, è necessario che siano presenti tre soggetti: due, il tirocinante e l’azienda ospitante, sono ovvi. Il terzo, l’ente promotore, è un soggetto terzo accreditato e riconosciuto dalle Regioni, che si occupa di gestire il processo di attivazione e supervisionare il tirocinio extracurriculare. Se una delle tre parti è assente o non soddisfa i requisiti (il tirocinante ha già fatto uno stage presso l’azienda, l’impresa ha già raggiunto il massimo numero di stagisti, l’ente promotore non è accreditato) non è possibile dare inizio allo stage;
- Azienda ed ente promotore devono stipulare una convenzione, che stabilisce i loro obblighi e responsabilità;
- Segue quindi la stesura del già menzionato progetto formativo. Questo documento, lo ricordiamo, definisce elementi fondamentali del tirocinio come obiettivi, modalità di svolgimento e durata;
- L’impresa deve quindi nominare un tutor aziendale, che accompagni, formi e supporti lo stagista. In aggiunta, anche l’ente promotore seleziona un tutor, questo però con compiti di controllo e supervisione;
- Infine, è necessario assicurare il tirocinante e comunicare l’attivazione dello stage extracurriculare alle autorità competenti.
Detto questo, vale la pena di notare che in realtà è l’ente promotore ad occuparsi della quasi totalità del lavoro. L’intervento dell’azienda è richiesto solo brevemente e in alcuni momenti, come la selezione del tutor aziendale. Se stai cercando un ente in Lombardia per attivare il tuo prossimo stage, Clombiz è la realtà che fa per te: il nostro servizio super rapido ti permette di avere il tirocinante in azienda in sole 24 ore. Non solo, se non hai ancora trovato il candidato giusto, ci occupiamo noi di trovare il profilo migliore per la tua realtà.
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