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Quanti tirocini si possono attivare? Le regole da seguire

Obblighi e limitazioni degli stage: quanti tirocini si possono attivare?

Il tirocinio (detto anche stage) extracurriculare è ormai uno strumento molto conosciuto ed utilizzato dalle imprese. Esso è infatti un ottimo modo per testare possibili candidati, formarli ed inserirli in azienda. Al tempo stesso è però anche un argomento che può risultare piuttosto complicato per un imprenditore che non lo conosca bene. Regolamentazioni e terminologia poco chiare possono creare confusione.

Insomma, nonostante la sua utilità non è raro che gli imprenditori sappiano relativamente poco di come funziona effettivamente uno stage. Fortunatamente questo non è solitamente un problema, anche in quanto è l’ente promotore ad occuparsi della maggior parte del lavoro amministrativo e burocratico. Detto questo ci sono però delle situazioni in cui essere a conoscenza delle regole può essere importante. Ad esempio, una domanda molto frequente e potenzialmente molto importante è “Quanti tirocini si possono attivare?”. Attivare un numero di stage maggiore del consentito potrebbe infatti portare a multe e sanzioni.

In questo articolo andremo dunque ad esaminare le principali regole, obblighi e limitazioni del tirocinio, cercando di fare chiarezza su cosa si possa (e non possa) fare.

Quali sono gli obblighi da rispettare per fare uso del tirocinio?

Prima di iniziare bisogna fare chiarezza su un punto piuttosto importante: gli obblighi e limitazioni dello stage sono in realtà pochi. Detto questo, è comunque utile fare attenzione, soprattutto in quanto alcuni di essi possono non essere ovvi ad un primo sguardo.

Il tirocinio non è un rapporto di lavoro

La prima cosa da ricordare riguardo ai tirocini è infatti che essi non sono rapporti di lavoro. Questo è un errore comune, in quanto possono apparire simili, ma che dovrebbe essere assolutamente evitato. Il tirocinante non è un dipendente, e non esiste un contratto di tirocinio, per quanto questo termine sia spesso (ed erroneamente) utilizzato.

Peraltro, ciò influenza anche diritti e doveri di entrambe le parti, proprio in quanto lo stage non è rapporto di lavoro. Per fare un esempio, allo stagista non spettano ferie o contributi, dato che non è un dipendente. Allo stesso tempo tanto il tirocinante quanto l’azienda sono liberi di interrompere il tirocinio in qualsiasi momento, senza bisogno di dare preavviso.

Più in generale, è importante tenere a mente il particolare stato di chi partecipa a stage e tirocini, in quanto può avere effetto su altri obblighi del datore di lavoro. Ad esempio, tirocinanti e stagisti non sono inclusi nel calcolo del personale per la legge 68/99. D’altro canto l’azienda ospitante è anche tenuta a formare il partecipante e garantire il rispetto del progetto formativo stilato, e non può semplicemente farlo lavorare dove e come ha bisogno.

Quali sono gli obblighi dell’impresa nei confronti dello stagista?

Gli obblighi dell’impresa ospitante nei confronti di chi partecipa ad uno stage formativo sono 3:

  1. Innanzitutto essa deve, come abbiamo menzionato, rispettare il progetto formativo. Questo documento stabilisce quali attività verranno affidate al tirocinante, i loro obiettivi e modalità di svolgimento, e le competenze da acquisire. Ciò serve a garantire che il partecipante venga effettivamente formato e impari a svolgere un lavoro;
  2. In secondo luogo, all’impresa spetta anche il compito di selezionare un tutor aziendale. Il tutor è un dipendente, dotato di almeno 3 anni di esperienza e di competenze coerenti con quelle che lo stagista dovrà apprendere. Il suo lavoro consiste nell’accompagnare, assistere e formare il tirocinante, garantendo che apprenda le competenze necessarie e valutandone il risultato;
  3. Infine, all’azienda è anche richiesto di pagare il partecipante. È infatti importante ricordare che, sebbene non si tratti di un rapporto di lavoro, il tirocinio extracurriculare è retribuito. Questa retribuzione, che prende la forma di un’indennità di partecipazione, tende ad aggirarsi tra i 300€ (limite minimo) e gli 800€ al mese. Detto questo, il suo importo reale dipende dall’azienda ospitante, dalle indicazioni della Regione di riferimento, dai compiti svolti e dagli orari lavorativi;
  4. Per completezza, menzioniamo inoltre che ci sono altri due requisiti da rispettare: la selezione di un tutor supervisore e la stipulazione di un’assicurazione. Questi obblighi ricadono però sull’ente promotore anziché sull’impresa ospitante, motivo per cui ci limitiamo ad accennare ad essi.

Tirocinio curriculare e extracurriculare: che differenza c’è?

Un altro elemento che è importante chiarire è la relazione tra stage curriculare e stage extracurriculare. Tra i due sussistono infatti alcune importanti differenze che dovrebbero essere considerate dalle imprese.

In poche parole, il tirocinio curriculare fa parte di un percorso di studi. Il partecipante ad un tirocinio formativo curriculare è uno studente, e lo scopo dello stage è acquisire i crediti richiesti dal suo corso. Il tirocinio extracurriculare, al contrario, ha l’obiettivo di formare ed inserire un nuovo lavoratore. Per metterla in un altro modo, lo stage curriculare serve principalmente a fornire competenze ed esperienza ad uno studente, mentre quello extracurriculare intende valutare e preparare un candidato all’assunzione.

In aggiunta a ciò i due sono regolati in modo leggermente differente sotto vari aspetti, come durata e obiettivi. Questi dipendono perlopiù dai regolamenti stabiliti dagli atenei e dalle Regioni, quindi fornire un elenco preciso è difficile. Detto questo, la più notevole differenza tra tirocini curriculari ed extracurriculari sta nel fatto che i primi non prevedono una retribuzione obbligatoria.

Quanto dura uno stage extracurriculare?

Una domanda molto comune, ma certamente importante, è “quanto dura un tirocinio?”. Esistono infatti dei limiti di tempo che vanno rispettati. Riassumendo:

  • In generale, tirocini e stage devono essere di almeno due mesi di lunghezza. Questo è valido in tutti i casi tranne che per i lavori stagionali;
  • La durata massima è di 6 o 12 mesi a seconda della normativa regionale. Tipicamente il limite dei 6 mesi è più comune, mentre i 12 sono riservati a soggetti svantaggiati, ma questa non è una regola ferrea;
  • Nel caso di persone con disabilità i tirocini lavorativi possono arrivare fino ai 24 mesi;
  • Infine, è prevista anche la possibilità di prorogare e rinnovare gli stage, posto che la durata totale non superi i 12 mesi.

Ricordiamo inoltre che un tirocinio retribuito può anche essere interrotto in anticipo per volontà di stagista o impresa ospitante. Detto questo, mentre il primo può ritirarsi in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo, la seconda deve poter giustificare l’interruzione. Vale però la pena di notare che il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la decisione di assumere il tirocinante tramite regolare contratto di lavoro può essere una ragione valida per interrompere lo stage.

Che requisiti devono rispettare gli stagisti?

Alcune regole si riferiscono invece ai requisiti che i tirocinanti devono possedere per poter essere inseriti in azienda. Fortunatamente tali requisiti tendono ad essere piuttosto semplici. Non esistono, ad esempio, limiti di età per poter partecipare ad uno stage, o almeno, non esistono in senso pratico. Chiunque abbia più di 17 anni è infatti libero di svolgere un tirocinio in azienda.

In effetti, gli unici requisiti da rispettare sono due:

  1. Il partecipante allo stage retribuito deve fornire della documentazione ufficiale che attesti il la sua condizione occupazionale;
  2. Il tirocinante non può aver avuto precedente esperienza con l’impresa ospitante. Ciò include sia altri tirocini che apprendistati e contratti di lavoro, indipendentemente dal tipo.

Quanti tirocini si possono attivare contemporaneamente?

Per concludere, non possiamo non menzionare la stessa domanda con cui abbiamo iniziato: quanti tirocini si possono attivare? O, più correttamente, quanti tirocinanti si possono avere allo stesso tempo?

Anche in questo caso la risposta è articolata, in quanto dipende dalle dimensioni dell’azienda ospitante. Più nello specifico, il numero tirocini attivabili, e quindi il numero stagisti per azienda, è dettato da quanti dipendenti ha l’impresa. A tal riguardo bisogna però fare attenzione: solo i contratti a tempo indeterminato risultano validi per questo calcolo. Un’azienda con 30 dipendenti, di cui 20 hanno però contratti part-time, stagionali o a tempo determinato avrà lo stesso limite massimo di una grande un terzo, ma i cui lavoratori sono tutti a tempo indeterminato.

Detto ciò, le regole sono:

  • Se l’impresa ha 5 o meno dipendenti, può attivare un singolo tirocinio o stage;
  • Se i dipendenti sono tra i 6 e 19, questa cifra sale a 2;
  • Se il numero di dipendenti supera i 20, allora il numero di tirocinanti inseribili è pari al 10% dei dipendenti a tempo indeterminato.

Le regole del tirocinio: poche e semplici

Come si può quindi vedere, organizzare uno stage non è particolarmente difficile dal punto di vista delle regolamentazioni. Per quanto queste possano variare a seconda della Regione di riferimento, in generale non si tratta di limitazioni problematiche da seguire. In effetti, le uniche cose a cui bisogna veramente fare attenzione sono la retribuzione, il numero tirocinanti, la durata dello stage, e che lo stagista non abbia precedente esperienza con l’azienda. Per quanto riguarda invece le diverse indicazioni date dalle varie Regioni, navigare tra di esse non è troppo difficile se si fa affidamento ad un buon ente promotore. Al di là del fatto che queste organizzazioni sono comunque necessarie per far partire un tirocinio extracurriculare, alcune di esse, come Clombiz a Milano, possono anche assistere le imprese nell’orientarsi tra le indicazioni delle autorità, in modo da assicurarsi che esse vengano rispettate.

In sostanza, nonostante l’apparente complicatezza che lo circonda, attivare uno stage è sorprendentemente facile. Ci sono delle regole da seguire, ma sono poche e tutto sommato piuttosto semplici. Ciò contribuisce quindi a rendere il tirocinio uno strumento di grande valore, in quanto non solo utile, ma anche semplice da utilizzare.