Tirocini in azienda: guida a come attivarli e a chi se ne occupa
Il processo di attivazione è spesso visto dalle imprese come una delle maggiori complicazioni nel fare uso dei tirocini in azienda. L’attivare un tirocinio è infatti percepito come qualcosa di difficile, complesso, che richiede un grande dispendio di tempo ed energia. In breve, lo stage in azienda appare come uno strumento certamente utile, ma troppo difficile da utilizzare, portando così molte imprese ad evitarlo.
In realtà, questa interpretazione è assolutamente e completamente scorretta. Attivare un tirocinio è facile e veloce, e richiede solo un intervento minimo da parte dell’azienda. La quasi totalità del processo è infatti gestita dall’ente promotore. Ma cos’è esattamente un ente promotore? Di cosa si occupa? Perché la sua presenza è necessaria per attivare stage? Come funziona il processo di attivazione tirocinio e quali sono i suoi passaggi? E cosa vuol dire che è l’ente promotore ad occuparsi di attivare lo stage?
Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza su questo argomento rispondendo a queste domande. Inizieremo esaminando l’ente promotore, la sua natura e i suoi compiti, per poi procedere con una breve analisi del processo di attivazione ed i suoi step principali. Infine prenderemo in considerazione un ente promotore specifico, Clombiz a Milano, per mostrare quali servizi offra e come questi possono ulteriormente semplificare l’attivazione e la gestione del tirocinio.
L’ente promotore: che cos’è e cosa fa?
L’ente promotore è uno dei tre elementi necessari per dare inizio ad un tirocinio in azienda, insieme allo stagista o tirocinante e all’impresa ospitante. Ma cosa rende l’ente promotore così fondamentale? In breve, esso serve a formalizzare e legalizzare il rapporto di tirocinio, che altrimenti non è considerato valido.
A questo punto è importante notare che l’ente promotore deve soddisfare certi specifici requisiti per essere considerato tale. Esso deve infatti essere accreditato presso il Ministero del Lavoro per poter operare, e in certe regioni deve anche possedere un’autorizzazione ad attivare tirocini. Un ente promotore può quindi essere:
- Un’agenzia per il lavoro;
- Un centro per l’impiego;
- Un altro ente autorizzato ed accreditato.
Vale inoltre la pena di menzionare che anche istituzioni scolastiche, enti di formazione ed università possono operare come enti promotori. Questi ultimi si occupano però soltanto di tirocini curriculari, mentre noi ci concentreremo sui più utili ed interessanti tirocini extracurriculari.
Tornando al discorso, possiamo adesso chiederci: di cosa si occupa l’ente promotore? In breve, i suoi compiti principali sono due:
- Attivare il tirocinio azienda, occupandosi dei vari passaggi richiesti e formalizzando l’accordo tra impresa e stagisti;
- Gestire e supervisionare lo stage, assicurandosi che tutto proceda come pianificato, ed assistendo entrambe le parti se necessario.
Il processo di attivazione tirocini: come funziona?
Procediamo quindi ad esaminare che ruolo svolge l’ente promotore nel processo di attivazione tirocinio in azienda. In breve, per attivare uno stage aziendale è necessario seguire 5 passaggi, ossia:
- Stipulare una convenzione;
- Definire un progetto formativo;
- Selezionare un tutor aziendale;
- Selezionare un tutor con compiti di supervisione;
- Assicurare il tirocinante.
A volte a questa lista si aggiunge inoltre l’obbligo di informare la Regione sull’avvio del tirocinio extracurriculare. Questo è però un processo semplice e veloce che si svolge per via telematica attraverso un apposito portale.
Vediamo dunque di esaminare questi step più da vicino, uno alla volta.
Stipulare la convenzione
Il primo passaggio da completare è la stipulazione di una convenzione tra ente promotore ed impresa ospitante. Insieme al progetto formativo, la convenzione è uno dei due documenti alla base di ogni tirocinio. Essa stabilisce gli obblighi di entrambe le parti. Al suo interno sono contenuti i dati legali delle due parti e gli aspetti normativi che regolano il rapporto di tirocinio.
Bisogna inoltre notare che impresa e promotore possono anche sottoscrivere una convenzione collettiva. A differenza della normale convenzione individuale, questa può essere utilizzata per attivare più stage.
Definire il progetto formativo
Il passo successivo consiste nel definire un progetto formativo. Il progetto formativo riporta tutte le informazioni sullo specifico tirocinio, tra cui, solo per menzionarne alcune:
- Dati anagrafici dello stagista;
- Durata del tirocinio;
- Obiettivi;
- Mansioni e attività che verranno fatte dal tirocinante;
- Modalità di svolgimento;
- Indennità di retribuzione prevista.
In breve, è il progetto formativo a stabilire le caratteristiche degli stage nelle aziende.
Prima di continuare dobbiamo però segnalare una cosa di grande importanza: spesso ci si riferisce alla combinazione di convenzione e progetto formativo come ad un “contratto di tirocinio”. Per quanto comune, questo termine è inesatto. Tirocini e stage sono infatti una tipologia di percorso formativo, non un rapporto di lavoro, e di conseguenza non esiste un relativo contratto. Sarebbe invece più corretto dire che questi due documenti svolgono un ruolo simile a quello di un contratto senza però esserlo.
Selezionare i tutor
Una volta stilata la documentazione necessaria, impresa ed ente promotore devono entrambi selezionare un tutor. Vale la pena di notare che questa è l’unica parte del processo in cui l’intervento dell’azienda è necessario. Tutto il resto può essere gestito dal solo ente promotore.
L’impresa deve quindi individuare un tutor aziendale tirocinio. Questo è un dipendente dell’azienda, dotato di una certa esperienza e, se possibile, di competenze educative. Il tutor aziendale si occupa quindi di supportare ed assistere lo stagista in una varietà di modi:
- Agisce da punto di riferimento, da guida e da fonte di informazioni;
- Affianca il tirocinante nel lavoro e ne favorisce l’inserimento e l’integrazione;
- Forma il partecipante in base a quanto stabilito dal piano formativo;
- Monitora e supervisiona i progressi dello stagista, offrendo poi una valutazione finale al termine del percorso formativo.
Al contrario, il tutor scelto dall’ente promotore ha esclusivamente funzioni di supervisione. Egli deve assicurarsi che il tirocinio proceda come programmato e non sorgano complicazioni. Inoltre, qualora necessario si occupa anche di assistere sia l’impresa che il tirocinante extracurriculare.
Assicurare il tirocinante
Infine, all’ente promotore spetta anche il compito di assicurare il partecipante. Gli stagisti in azienda devono infatti essere assicurati per la responsabilità civile. Se l’impresa lo richiede può inoltre essere necessaria la copertura assicurativa INAIL contro gli infortuni.
Una volta completata l’assicurazione il processo di attivazione risulta quindi essere compiuto, ed è possibile dare inizio al tirocinio.
Come scegliere un ente promotore: i servizi di Clombiz
Concludiamo tornando all’ente promotore che abbiamo menzionato all’inizio di questo articolo, Clombiz a Milano. Clombiz è infatti un ottimo esempio di quali servizi possano offrire questi enti per semplificare la gestione dei tirocini. In aggiunta ai normali compiti svolti da un ente promotore, ossia i passaggi dell’attivazione stage che abbiamo già visto, Clombiz:
- Garantisce che gli stage aziendali siano attivati in sole 48 ore;
- Fornisce l’accesso ad una piattaforma dedicata, che può essere usata per facilitare la gestione del tirocinio;
- Rende disponibile un consulente specializzato, che assisterà l’impresa in caso di bisogno;
- Realizza piani formativi su misura per soddisfare le esigenze delle aziende.
Ciò contribuisce a rendere Clombiz (e altri enti promotori che organizzano servizi simili) una scelta particolarmente buona per le imprese interessate nell’organizzare tirocini in azienda, proprio in quanto offrono una serie di vantaggi e benefici che possono rendere questo strumento ancora più accessibile e facile da usare.