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I corsi contratto apprendistato: cosa prevede il contratto?

Durata, stipendio e corsi: il contratto apprendistato e le sue regole

Il contratto di apprendistato è uno strumento di grande utilità per qualsiasi impresa. Grazie ad esso è infatti possibile formare un nuovo lavoratore secondo i propri bisogni e a prezzo ridotto, senza neanche contare altri vantaggi come l’accesso a vari tipi di agevolazioni e la facilità di inserire l’apprendista in azienda in confronto ad un nuovo assunto. Al tempo stesso esso impone però anche alcune indicazioni che devono essere accuratamente rispettate. Il contratto limita, ad esempio, il numero di apprendisti che possono essere occupati da un’impresa, o la loro età massima. Allo stesso tempo definisce anche quanto debbano essere pagati, come debbano essere formati, o quanto duri l’apprendistato. Esaminiamolo quindi più da vicino, per capire come funziona e cosa stabilisce, concentrandoci in particolare sui corsi contratto apprendistato. Questi ultimi svolgono infatti un ruolo particolarmente importante e possiedono delle caratteristiche uniche, che necessitano quindi di ulteriore attenzione.

Il contratto di apprendistato: cos’è?

Iniziamo dunque analizzando il contratto apprendistato. L’apprendistato, ricordiamo, è un tipo di rapporto lavoro subordinato che mira a formare il partecipante, fornendogli delle competenze utili per intraprendere un mestiere. Il contratto, come ci si può aspettare, è invece il documento che definisce le varie caratteristiche dell’apprendistato, ossia: 

  • Tipi di apprendistato;
  • Durata dell’apprendistato;
  • Retribuzione dell’apprendista.

Discutiamole quindi più in profondità.

I tipi di apprendistato: quali sono?

In breve, l’apprendistato può assumere 3 forme diverse:

  1. Per la qualifica e il diploma professionale. Ideato per permettere al partecipante sia di formarsi in azienda sia di continuare a seguire un percorso di studio per ottenere un diploma professionalizzante;
  2. Di alta formazione e ricerca. Ha lo scopo di permettere sia l’inserimento nel mercato del lavoro sia di frequentare un dottorato, svolgere attività di ricerca o cercare di acquisire una laurea o un diploma di istituto tecnico superiore (appunto, alta formazione e ricerca);
  3. Professionalizzante. Il più comune e conosciuto, e quello a cui faremo riferimento per il resto dell’articolo, serve ad acquisire competenze e qualifiche per svolgere una mansione.

La durata contratto di apprendistato: quanto può durare?

Le tre tipologie di apprendistato variano però anche in un altro elemento: la durata. Per essere più precisi, un apprendistato per la qualifica e il diploma professionale ha una durata equivalente a quella del percorso di studio seguito, ma non può essere inferiore ai 3 anni. Al contrario, un apprendistato professionalizzante non può durare più di 3 anni, o 5 nel caso del settore dell’artigianato. Infine, l’apprendistato di alta formazione e ricerca funziona in maniera simile a quello per il diploma professionale. La sua lunghezza dipende infatti dal percorso per il conseguimento del titolo, ma ha una durata minima di 6 mesi.

Detto questo, in generale si dice che la durata apprendistato è di 3 anni. Questa è infatti la normale lunghezza dei contratti di apprendistato professionalizzante, che sono appunto i più comuni ed utilizzati.

Lo stipendio contratto apprendistato: che valore ha?

Fortunatamente, lo stipendio apprendistato è indipendente dalla sua tipologia, ma non per questo più facile da calcolare. La retribuzione dell’apprendista è infatti influenzata da numerosi fattori, come CCNL di riferimento o livello di inquadramento. Possiamo però individuare comunque alcuni elementi importanti:

  • La media degli stipendi per apprendisti si aggira sui 1013 euro al mese. Ciò può dare un’idea di quanto vengano pagati normalmente;
  • L’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli in meno di un normale lavoratore con le stesse mansioni, oppure;
  • Può ricevere una paga percentualizzata rispetto al valore previsto dal CCNL, spesso partendo dal 70% del totale. Queste due misure, sotto inquadramento e percentualizzazione, non possono però essere applicate congiuntamente. Inoltre, entrambe prevedono che la retribuzione aumenti con il crescere delle competenze dell’apprendista, raggiungendo i livelli regolare al termine della formazione.
  • E’ sempre vietata la retribuzione a cottimo, ossia in base alla quantità di lavoro svolta;
  • L’apprendista gode di tutti i diritti di un regolare lavoratore con contratto a tempo indeterminato, incluso anche il versamento dei contributi INPS;
  • Sono accessibili agevolazioni e sgravi fiscali per le imprese che attivano apprendistati e assumono gli apprendisti al termine.

Le limitazioni sugli apprendisti: quali sono?

Il contratto apprendistato professionalizzante impone però anche delle limitazioni su quali e quanti apprendisti un’impresa può impiegare. Infatti:

  • Il datore di lavoro non può assumere più di 3 apprendisti per ogni 2 dipendenti. Inoltre, nel caso in cui un’impresa abbia meno di 10 dipendenti, il numero degli apprendisti non può superare quello dei lavoratori. C’è però un’eccezione a questa regola: se il numero di dipendenti specializzati o qualificati è inferiore a 3, allora è possibile impiegare fino a 3 apprendisti.
  • Esistono dei limiti di età per gli apprendisti, in quanto tipicamente rivolti ai giovani. Nel caso dell’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, ciò vuol dire non meno di 15 anni e non più di 25. Gli apprendistati professionalizzanti e di alta formazione richiedono invece un’età compresa tra i 18 e i 29. Detto questo, bisogna però notare che negli ultimi anni è stata introdotta la possibilità di organizzare apprendistati senza limiti di età. Questa opzione è però valida solo se il partecipante è disoccupato, riceve indennità di mobilità o è beneficiario del trattamento di integrazione salariale.

Oltre il contratto: cosa sono il PFI e l’obbligo di formazione?

Al contratto di apprendistato si accompagna inoltre un altro documento: il PFI, piano formativo individuale. Questo svolge un ruolo assolutamente fondamentale, in quanto definisce il percorso formativo seguito dall’apprendista. La formazione è infatti un elemento chiave dell’apprendistato, e quello di formare l’apprendista è uno dei principali obblighi del datore di lavoro. In ogni caso, il PFI stabilisce tre cose in particolare:

  1. L’identità del tutor aziendale, che accompagna, assiste e supporta l’apprendista, svolgendo un ruolo da formatore e docente;
  2. Il percorso formativo, che indica quali sono le competenze che devono essere acquisite
  3. La quantità di ore di formazione necessarie.

Quest’ultimo elemento, le ore di formazione apprendistato obbligatorie, è particolarmente importante. La formazione per apprendisti si divide infatti in due tipi, tecnico-professionale e di base e trasversale, entrambi richiesti ma molto diversi nel funzionamento. La prima è infatti organizzata dall’impresa stessa, si concentra su competenze tecniche e specifiche, e corrisponde a 80-320 ore di formazione in base al CCNL. La seconda prende invece la forma di corsi per apprendisti forniti da enti esterni, è dedicata a competenze applicabili in più ambiti, e dura 40, 80 o 120 ore in base al titolo di studio posseduto dal partecipante.

I corsi contratto apprendistato: perché sono particolarmente importanti?

Per concludere, sarebbe meglio tornare brevemente sull’argomento dei corsi obbligatori apprendistato. Le altre indicazioni, limiti e obblighi del contratto di apprendistato sono infatti tutto sommato abbastanza semplici da seguire. Le cose sono invece assai differenti per i corsi, che possono essere piuttosto complicati da organizzare internamente all’impresa. Per questo motivo molti datori di lavoro preferiscono rivolgersi ad enti esterni come CLOM a Milano. Questi enti si occupano infatti di realizzare e gestire i corsi apprendistato al posto delle aziende, permettendo loro di soddisfare l’obbligo di formazione molto più facilmente e con maggiore efficacia di quanto non potrebbero da sole. I corsi di formazione per apprendisti di CLOM, ad esempio, sono poco costosi, si svolgono completamente online, e offrono la scelta tra numerose edizioni e fasce orarie in base ai bisogni dell’impresa. Fare ricorso ad essi è quindi estremamente importante per riuscire ad organizzare un apprendistato nel rispetto delle regole imposte dal contratto.