Formazione apprendisti Lombardia: come funziona e cosa comporta?
Attivare un contratto di apprendistato è un ottimo modo per formare ed introdurre nuovi lavoratori in azienda, offrendo ampi e numerosi vantaggi ad un datore di lavoro. Come ci si può però aspettare, l’apprendistato comporta anche degli obblighi da rispettare, tra cui quello di formazione è il più importante. All’impresa che organizza un contratto di apprendistato è infatti richiesto di fornire un certo numero di ore di formazione al partecipante. Questo, bisogna notarlo, è un obbligo imposto dalla legge, e non rispettarlo può portare a conseguenze economiche e legali per l’azienda. Essere a conoscenza di dettagli come la durata minima di questo percorso formativo è quindi estremamente importante per qualsiasi imprenditore che intenda attivare un apprendistato.
In questo articolo andremo dunque ad esaminare proprio tale argomento, discutendo di cosa comporta questo obbligo, quali compiti spettano alle imprese organizzatrici, e di come funzioni la formazione apprendisti Lombardia.
Una premessa: che forme assume la formazione apprendisti Lombardia?
Innanzitutto bisogna chiarire che la formazione per apprendistato assume due forme differenti e separate. La prima è detta formazione tecnico-professionale, mentre la seconda è chiamata formazione di base e trasversale. Spesso ci si riferisce alle due anche come “formazione interna apprendistato” e “formazione esterna apprendistato”, una scelta dovuta a come le due vengono organizzate. La formazione tecnico-professionale avviene infatti esclusivamente all’interno dell’impresa, che organizza e gestisce l’intero programma. Quella di base e trasversale è invece solitamente affidata ad enti esterni, che si occupano di realizzare e fornire i corsi per apprendisti obbligatori.
Ma in cosa differiscono esattamente i due tipi di formazione apprendistato professionalizzante? In breve, la formazione tecnico-professionale è più “specialistica”, fornendo le competenze necessarie a svolgere un dato incarico, come la conoscenza di strumenti e materiali. Ciò vuol dire che si concentra sulle cosiddette “hard skills”, capacità necessarie per fare un lavoro ed utilizzabili solo in quell’ambito. Come abbiamo detto, essa è organizzata e gestita dall’impresa stessa, seguendo le indicazioni ricevute dai CCNL. Inoltre, questa formazione avviene non attraverso corsi o altri percorsi simili, ma “on the job”, lavorando.
Al contrario, la formazione di base e trasversale si occupa, come dice il nome, di insegnare competenze di base e trasversali, le “soft skills”. Queste sono capacità e conoscenze che possono essere utilizzate in più situazioni diverse, come è il caso per le competenze comunicative e di problem solving. Questo tipo di formazione è regolato dalle Regioni, che stabiliscono i suoi argomenti e come si svolge. Infine, a differenza di quella tecnica, la formazione esterna avviene principalmente tramite la frequentazione di corsi obbligatori per apprendisti.
Come funziona la formazione obbligatoria?
Fatta questa premessa, possiamo quindi continuare con il resto della discussione. La formazione apprendisti interna e quella esterna sono infatti piuttosto differenti anche per quel che riguarda le regole a cui sono soggetti. Vediamo quindi di esaminarle separatamente.
La formazione tecnico-professionale
Iniziamo dunque dalla formazione interna apprendistato professionalizzante. Sfortunatamente, offrire informazioni precise sugli argomenti di cui tratta, la sua durata minima o altri dettagli è difficile. Le sue caratteristiche specifiche dipendono infatti dal contesto in cui avviene la formazione obbligatoria apprendistato. Innanzitutto, sebbene esistano delle regole definite dai CCNL, queste variano in base al contratto di riferimento. Ciascuno di essi stabilisce le proprie indicazioni in modo indipendente, rendendo così difficile fornire un quadro generale della situazione. Inoltre, la varietà non fa altro che aumentare anche all’interno di questi limiti, in quanto il programma specifico viene determinato dall’azienda ospitante. In breve, tutto quello che si può dire è che questa parte della formazione apprendistato professionalizzante lombardia dura tra le 80 e le 320 ore, a seconda del CCNL. A fornirla è, solitamente, la figura del tutor aziendale. Questo è un professionista esperto del settore, dotato di almeno 3 anni di esperienza, che si occupa di affiancare, supportare e formare l’apprendista, aiutandolo ad apprendere le competenze di cui ha bisogno. Per quanto riguarda invece i contenuti, essi sono definiti all’interno del piano formativo individuale (PFI), che viene concordato prima dell’inizio dell’apprendistato. Alla fine del periodo stabilito, che di solito è di tre anni, l’impresa deve inoltre poter dimostrare che l’apprendista abbia sostenuto tutte le ore di formazione previste, e che il suo percorso formativo sia stato coerente con il PFI.
La formazione di base e trasversale
Le cose sono invece piuttosto differenti per quanto riguarda la formazione di base e trasversale apprendistato. Le regole che la governano sono infatti molto più precise e meno variabili, in quanto stabilite dalle Regioni. Ciò ci permette di concentrarci sul caso specifico della Lombardia, permettendoci quindi di fare maggiore chiarezza sul funzionamento dei corsi obbligatori apprendistato. Questi, come abbiamo detto, sono solitamente realizzati da enti specializzati, sebbene sia anche possibile organizzarli internamente ad un’azienda. Questa seconda opzione è però assai più rara, in quanto generalmente meno efficace, più difficile da certificare, e richiede di soddisfare certi requisiti. Il programma, come si può immaginare, si concentra sul fornire competenze trasversali o di base, come la capacità di lavorare in un team, o la conoscenza della lingua inglese. A queste si aggiungono poi una serie di argomenti prestabiliti che devono necessariamente essere trattati da tutti i corsi apprendistato professionalizzante, ossia:
- Salute e sicurezza sul lavoro;
- Competenze nell’uso di strumenti digitali;
- Capacità comunicative e relazionali.
- Diritto del lavoro, contrattazione collettiva, e diritti e doveri di lavoratori e impresa.
Parlando invece della durata della formazione trasversale apprendistato, questa dipende dal titolo di studio posseduto dal partecipante. Per essere più precisi, nessun titolo di studio o una licenza media vuol dire 120 ore. Un diploma di scuola secondaria di secondo grado significa 80 ore. E, infine, una laurea si traduce in 40 ore di formazione. Questa è erogata tramite corsi divisi in annualità, ciascuna di esse di 40 ore. Come si può quindi immaginare, un laureato deve partecipare solo alla prima annualità, un diplomato liceale alle prime due e via dicendo.
Come funziona e come si organizza la formazione apprendisti Lombardia?
Per concludere, vediamo di ricapitolare brevemente ciò di cui abbiamo discusso. La formazione apprendistato regione lombardia, e può assumere due forme: tecnico-professionale e di base e trasversale. La prima è organizzata e si svolge all’interno dell’impresa, ma è molto variabile nelle sue caratteristiche. Tipicamente dura tra le 80 e le 320 ore e si concentra su competenze pratiche e specifiche per il lavoro che l’apprendista deve svolgere. La seconda è invece realizzata da enti esterni in base alle indicazioni delle Regioni, e può durare 40, 80 o 120 ore a seconda del titolo di studio del partecipante. Il suo programma è parzialmente definito dalle autorità, ed è dedicato a fornire competenze applicabili in più ambiti.
Entrambe sono obbligatorie per legge ed ugualmente importanti, ma la formazione esterna è spesso considerata come prioritaria, in quanto più difficile da fornire. Fortunatamente esistono numerosi enti specializzati che si occupano di organizzare e realizzare corsi di formazione per apprendisti. Un esempio è CLOM BIZ a Milano, il cui corso si svolge anche online, permettendo ad imprese da tutta la Regione di assolvere all’obbligo di formazione in maniera facile, oltre che economicamente vantaggiosa. Esistono infatti alcuni finanziamenti per i corsi obbligatori a cui le aziende possono accedere, e CLOM BIZ può assisterle nell’ottenere queste agevolazioni, riducendo ulteriormente il peso dell’obbligo formativo. Fare ricorso a questo ente è quindi estremamente raccomandabile, in quanto semplifica enormemente le cose e lascia soltanto la formazione interna di cui preoccuparsi.